(da discutere l'11 gennaio al CPU)
Premessa
Qui di seguito propongo
alcuni passi della Sacrostantum Concilium (SC), che è il documento del
Concilio Vaticano II (1962-65) sul tema della liturgia e che, per noi cattolici,
è normativo.
“La liturgia mediante la
quale, specialmente nel divino sacrificio dell'eucaristia, «si attua l'opera
della nostra redenzione», contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella
loro vita e manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura
della vera Chiesa”
(SC, 2).
“Cristo è sempre presente nella sua Chiesa, e in modo speciale
nelle azioni liturgiche. È presente nel sacrificio della messa, sia nella persona
del ministro,», sia soprattutto sotto le specie eucaristiche. È presente con la
sua virtù nei sacramenti, al punto che quando uno battezza è Cristo stesso che
battezza. È presente nella sua parola, giacché è lui che parla quando nella
Chiesa si legge la sacra Scrittura. È presente, infine, quando la Chiesa prega
e loda, lui che ha promesso” (SC, 7).
“ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo e del
suo corpo, che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza, e nessun'altra azione della
Chiesa ne uguaglia l'efficacia allo stesso titolo e allo stesso grado”
(SC, 7).
La liturgia è il culmine verso cui tende l'azione della Chiesa
e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua energia (SC, 10).
“È
ardente desiderio della madre Chiesa che tutti i fedeli vengano formati a
quella piena, consapevole e attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche, che è richiesta dalla natura stessa
della liturgia e alla quale il popolo cristiano, ha diritto e dovere in forza
del battesimo. A tale piena e attiva partecipazione di tutto il popolo va dedicata una
specialissima cura” (SC, 14).
Problema: Come rendere le nostre liturgie,
soprattutto l’eucarestia domenicale spazio in cui i fedeli partecipano
attivamente?
Sarebbe
importante che in ogni parrocchia si costituisse una équipe liturgica
che durante la settimana si trova a leggere le letture della domenica successiva
e prepara la liturgia domenicale.
Per essere
più partecipata dai fedeli la messa domenicale potrebbe avere:
·
Un’introduzione all’inizio della messa che aiuta i fedeli a entrare nel
tema della liturgia
·
Le tre invocazioni dell’atto penitenziale, se non vengono canate, possono
essere preparate e proclamate da tre persone
·
Preghiera dei fedeli: le prime due proposta all’ambone e le altre dal posto dai
fedeli. Per questo ogni parrocchia dovrebbe munirsi di un microfono senza fili.
La preghiera dei fedeli esige che i fedeli si preparino a casa (come fa il
parroco quando prepara l’omelia) per partecipare alla messa con una preghiera
(chi se la sente).
·
Ringraziamento. Nei momenti forti è possibile venire all’ambone e leggere una preghiera
di ringraziamento che aiuta le persone nel momento di silenzio dopo la
comunione.
·
Canti: Il
coro non sostituisce il canto dell’assemblea, ma dovrebbe guidarla a cantare.
Ciò significa che si potrebbe prevedere qualche minuto della messa dove il coro
insegna o ripassa qualche canto che sarà effettuato durante la messa. Per fare
questo è necessario che il nome e il numero del canto sia detto ad alta voce
per fare in modo che la gente accompagni. Se in questo periodo i libretti non
possono essere utilizzati, si possono utilizzare altre strategie come fanno le
altre parrocchie.
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