Domenica
XXXIII del Tempo Ordinario
14 novembre 2021
«I
poveri li avete sempre con voi» (Mc 14,7)
sintesi
Gesù
non solo sta dalla parte dei poveri, ma condivide con loro la stessa
sorte. Questo è un forte insegnamento anche per i suoi discepoli di ogni tempo.
Il
Vangelo di Cristo spinge ad avere un’attenzione del tutto particolare nei
confronti dei poveri e chiede di riconoscere le molteplici, troppe forme di
disordine morale e sociale che generano sempre nuove forme di povertà.
Quale
via della giustizia è necessario percorrere perché le disuguaglianze sociali
possano essere superate e sia restituita la dignità umana così spesso
calpestata? Uno stile di vita individualistico è complice nel generare povertà,
e spesso scarica sui poveri tutta la responsabilità della loro condizione.
Per
questo si impone un differente approccio alla povertà. È una sfida che i
Governi e le Istituzioni mondiali hanno bisogno di recepire con un lungimirante
modello sociale, capace di andare incontro alle nuove forme di povertà che
investono il mondo e che segneranno in maniera decisiva i prossimi decenni. Se
i poveri sono messi ai margini, come se fossero i colpevoli della loro
condizione, allora il concetto stesso di democrazia è messo in crisi e ogni
politica sociale diventa fallimentare. Con grande umiltà dovremmo confessare
che dinanzi ai poveri siamo spesso degli incompetenti.
È
decisivo che si accresca la sensibilità per capire le esigenze dei poveri,
sempre in mutamento come lo sono le condizioni di vita. Oggi, infatti, nelle
aree del mondo economicamente più sviluppate si è meno disposti che in passato
a confrontarsi con la povertà. Lo stato di relativo benessere a cui ci si è
abituati rende più difficile accettare sacrifici e privazioni. Si è pronti a
tutto pur di non essere privati di quanto è stato frutto di facile conquista.
Si cade così in forme di rancore, di nervosismo spasmodico, di rivendicazioni
che portano alla paura, all’angoscia e in alcuni casi alla violenza.
Mi
auguro che la Giornata Mondiale dei Poveri, giunta ormai alla sua quinta
celebrazione, possa radicarsi sempre più nelle nostre Chiese locali e aprirsi a
un movimento di evangelizzazione che incontri in prima istanza i poveri là dove
si trovano. Non possiamo attendere che bussino alla nostra porta, è urgente che
li raggiungiamo nelle loro case, negli ospedali e nelle residenze di
assistenza, per le strade e negli angoli bui dove a volte si nascondono, nei
centri di rifugio e di accoglienza… È importante capire come si sentono, cosa
provano e quali desideri hanno nel cuore.
Roma, San Giovanni in Laterano,
FRANCESCO
Nessun commento:
Posta un commento