
Carissimi
mamma e papà,
avete bussato alla porta della Chiesa per chiedere i sacramenti per i vostri figli: a nome della comunità vi ringrazio per questo passo, perché significa che per voi la nostra proposta è positiva. Ne approfitto, allora, per spiegarvi, a mio modo di vedere, il gesto che avete compiuto.
Bussare alla chiesa per chiedere i sacramenti dei
vostri figli significa, prima di tutto, il desiderio di permettere loro di
entrare a far parte della nostra comunità, del nostro cammino. Noi siamo una
comunità di persone che cercano di vivere il messaggio di Gesù Cristo. Per noi
questo messaggio è una proposta di vita nuova, che trova nel Vangelo i suoi contenuti
principali. Nella comunità ci sforziamo, pur consapevoli dei nostri limiti, di
vivere il più possibile in comunione, cercando di creare ponti di pace con
tutti coloro che ci circondano. Desideriamo un mondo di giustizia, per questo
lottiamo contro le disuguaglianze, impegnandoci per un mondo più giusto e
solidale. Come ci ha insegnato il Signore Gesù siamo attenti ai nostri fratelli
e sorelle più deboli: ci organizziamo per aiutare i poveri, per visitare i
malati e le persone sole.
Come
ci ha chiesto il Signore (Fate questo in memoria di me) ci troviamo alla
domenica per ascoltare la sua Parola e alimentarci di Lui. È questo il momento
centrale nella comunità e un bambino che chiede di ricevere i sacramenti
dovrebbe essere aiutato a capire l’importanza di partecipare. Prepariamo la
messa domenicale con molta cura. La messa domenicale è poi animata da canti, da
persone che leggono, da gente che si dà da fare affinché tutto proceda
bene. Senza la domenica noi non siamo nulla. È una frase molto forte
utilizzata dai cristiani delle prime comunità per esprimere l’importanza che
loro attribuivano al giorno del Signore. È la domenica che ci dà l’identità di
cristiani, perché ci permette di stare con Lui, ascoltare la sua Parola,
sentire la sua presenza. Nella nostra comunità tutto nasce e si sviluppa dalla messa
della domenica. Per questo più che un obbligo, noi cristiani lo sentiamo come
una necessità, una priorità della nostra vita. Come faremmo, infatti, ad
affrontare l’egoismo di questo mondo, le cattiverie, le gelosie, le invidie, le
ingiustizie se non avessimo la possibilità d’interiorizzare il pensiero del
Signore, di stare con Lui, di vivere come Lui e di Lui?
Per
questo noi della comunità rimaniamo molto confusi quando constatiamo che i
bambini che avevano chiesto di ricevere i sacramenti della comunione e della
cresima, non frequentano la messa domenicale. Anche perché ricevere i
sacramenti non è un obbligo, ma un desiderio di vivere lo stile del Signore. E
allora ci chiediamo: perché chiedete che i vostri figli ricevano i sacramenti e
poi non frequentano la comunità e, soprattutto, il giorno del Signore che è la
fonte e il culmine di tutta la nostra vita, del nostro cammino? I sacramenti
sono i segni che il Signore ha lasciato della sua presenza. Non sono quindi
cose che si possono acquistare, ma doni che si possono solo accogliere e li
accoglie chi li desidera e li desidera chi vuole seguire il Signore per stare
con Lui e vivere di Lui.
La
catechesi settimanale e la messa domenicale sono in sintonia tra di loro: l’una
ha bisogno dell’altra. Infatti, durante la catechesi proponiamo percorsi che
cercano di presentare quello stile di vita di Gesù che poi incontriamo alla
messa della domenica.
Carissimo
papà e carissima mamma, siamo molto contenti della vostra presenza. Se siete
abituati a frequentare, queste parole hanno semplicemente rafforzato la vostra
scelta. Se invece, per tanti motivi, non frequentate molto la Chiesa, queste
parole hanno l’obiettivo di aiutarvi nel discernimento, nel capire se è proprio
questo che volete per i vostri figli. Nel rispetto delle reciproche libertà
vorremmo che prendeste sul serio queste parole. Ancora una volta vi diciamo:
non siamo una bottega che distribuisce cose, ma una comunità felice di vivere
il Vangelo del Signore.
A nome della comunità vi saluto. La pace del Signore sia con voi.
Don Paolo
Cugini
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