Nei consigli pastorali del mese di settembre, all’inizio
del nuovo anno pastorale, ci soffermeremo a verificare e a rilanciare gli
ambiti principali di una comunità cristiana: catechesi, liturgia, Caritas e formazione
permanente.
Catechesi: inizio
18-19 settembre
“In genere, i tempi dell’iniziazione cristiana in
parrocchia sembrano dettati più dal calendario scolastico che da quello
liturgico. I ritmi della liturgia potrebbero invece offrire alla catechesi un
respiro diverso: si potrebbe attendere l’inizio dell’anno liturgico ed iniziare
gli incontri con l’Avvento, dedicando i mesi precedenti alla formazione,
all’ascolto, alla cura dei legami. In questo modo, una maggiore attenzione
sarebbe accordata ai tempi forti, per poi integrare i mesi estivi come parte
mistagogica di un anno non ancora terminato. In genere, i tempi
dell’iniziazione cristiana in parrocchia sembrano dettati più dal calendario
scolastico che da quello liturgico. I ritmi della liturgia potrebbero invece
offrire alla catechesi un respiro diverso: si potrebbe attendere l’inizio
dell’anno liturgico ed iniziare gli incontri con l’Avvento, dedicando i mesi precedenti
alla formazione, all’ascolto, alla cura dei legami. In questo modo, una maggiore
attenzione sarebbe accordata ai tempi forti, per poi integrare i mesi estivi
come parte mistagogica di un anno non ancora terminato” (CEI, Ripartiamo
insieme. Linee guida per la catechesi in tempo di COVID, 2020).
·
Prima fase: 18-19 settembre-21 novembre
·
Seconda fase: 28 novembre-maggio
·
Terza fase: oratoriando: maggio-primi di
giugno
Problema:
catechisti
Liturgia:
la liturgia è il culmine verso cui tende
l'azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua
energia (Sacrostantum Concilium 10).
È ardente desiderio della
madre Chiesa che tutti i fedeli vengano formati a quella piena, consapevole e
attiva partecipazione alle celebrazioni liturgiche, che è richiesta dalla
natura stessa della liturgia e alla quale il popolo cristiano, «stirpe eletta,
sacerdozio regale, nazione santa, popolo acquistato» (1 Pt 2,9; cfr 2,4-5), ha
diritto e dovere in forza del battesimo. A tale piena e attiva partecipazione
di tutto il popolo va dedicata una specialissima cura nel quadro della riforma
e della promozione della liturgia (Sacrostantum Concilium,
14).
Problema:
come rendere le nostre liturgie in modo tale che vi sia una partecipazione
attiva dei fedeli? In che modo predisporre la chiesa affinché chi entra
percepisca che è accolto in una comunità che ha la consapevolezza di essere
popolo di Dio?
pensare a liturgie più vive
e partecipative: alcune proposte.
Pensare a come rendere le nostre comunità parrocchiali
dei luoghi di preghiera e di ascolto della Parola di Dio. Non c’è
bisogno che ci sia il prete per trovarsi a pregare. Lo aveva detto il Cardinal
Zuppi quando è intervenuto nel nostro percorso sulla Chiesa. Lodi, vespri,
adorazione eucaristica possono essere realizzati in assenza del prete.
Una chiesa
ministeriale: La scelta ministeriale, che già da
anni la Chiesa di Bologna vive aprendosi in maniera rinnovata ai carismi dello
Spirito, vuole riconoscere e valorizzare in tutti il senso di responsabilità e
di servizio. I ministeri non sono concepiti come supplenza, ma come
valorizzazione dei doni dello Spirito alla Chiesa di Bologna. Nei prossimi mesi
si apriranno prospettive concrete per una Chiesa che cresca nella
ministerialità, cioè nella dimensione di servizio che significa responsabilità,
disponibilità, costruzione (Ecco il seminatore usci a seminare, Lettera
pastorale Mons Zuppi n. 25).
Problema: chi si mette a
disposizione per un cammino di formazione che conduca ad assumere un ministero
nella Chiesa (Lettore, accolito, diacono)?
Caritas
La Caritas è l'organismo
pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana al fine di
promuovere, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della
carità della comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai
bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e
della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione
pedagogica (Statuto Caritas Italiana, 1).
Attualmente nelle quattro
parrocchie è attivo il centro d’ascolto Caritas a Dodici Morelli con un servizio
quindicinale.
A partire da questa prima
esperienza, considerando il numero di utenti, non mi sembra il cado di aprire
un centro di distribuzione di alimenti e vestiti. Faremo, allora in modo di
contribuire e rafforzare il servizio di distribuzione presente sul nostro
territorio a Renazzo. Per questo motivo, si potrebbe pensare ad una domenica la
mese dove raccogliamo alimenti da portare alla Caritas di Renazzo.
In ogni parrocchia è bene
che ci siano dei referenti Caritas per:
·
Organizzare la domenica al mese dedicata
alla raccolta Caritas
·
Portare il materiale raccolto a Renazzo
·
Organizzare la giornata dei poveri nel mese
di novembre
·
Informare e stimolare la comunità sulle
emergenze nazionali e internazionali
·
Mantenere un contatto con la Caritas
diocesana.
Formazione permanente per
giovani e adulti
Spesso, nella formazione
cristiana, gli adulti sono rimasti a livelli infantili e si accontentano di un
sentito dire, che i molteplici mezzi attuali di comunicazione in genere
mantengono superficiale e grossolano. Bisogna studiare, approfondire, entrare
nel merito delle questioni e questo si fa attraverso occasioni e/o itinerari di
cui potersi avvalere stabilmente. Dobbiamo aiutare a combattere la
superficialità e l’ignoranza perché non aiutano ad affrontare le grandi
questioni che interessano oggi la vita dell’umanità, vicina e lontana (Ecco
il seminatore uscì a seminare, Lettera pastorale Mons Zuppi n. 15).
Alcune proposte di formazione permanente
dei giovani e adulti:
·
Studio biblico settimanale al martedì
dalle 20,30 alle 21,30 ( a partire da ottobre)
·
Esercizi spirituali di inizio d’anno pastorale
e ritiri spirituali in avvento e quaresima
·
Percorso formativo sugli articoli del credo
(tre ogni anno)
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