Durante le messe di domenica 17 (compresa la prefestiva di sabato) sarà con noi qualche rappresentante della comunità di recupero Lautari. Qui di seguito alcune notizie, prese dal loro sito:
Lautari, fondata nel 1992, è una comunità
terapeutica di orientamento pedagogico riabilitativo specializzata nella
disintossicazione e riabilitazione delle persone dipendenti da alcool e droghe.
La Comunità è finanziariamente autonoma grazie alle attività svolte dai
ragazzi che si trovano nella struttura per il proprio recupero psicosociale, e
non prevede – quindi – la compartecipazione alle spese né da parte dello Stato
(enti pubblici o privati) né da parte delle famiglie degli ospiti.
Obiettivo della nostra organizzazione è la
completa riabilitazione della persona
e l’acquisizione di un nuovo
stile di vita fondato sui valori di autonomia, responsabilità, tolleranza,
partecipazione, solidarietà, fiducia e autostima, oltre che sulla costruzione
di una rete con le Associazioni del privato sociale e il lavoro psico-educativo
svolto con la famiglia. L’acquisizione di questi valori fa sì che la persona –
una volta terminato il percorso riabilitativo – possa reinserirsi in maniera
naturale nel tessuto sociale, familiare e lavorativo.
Il programma terapeutico è affidato alla nostra équipe di
operatori formata da psicologo, medico, psichiatra, educatori, assistente
sociale, operatori di comunità e maestri del lavoro.
Tutti i professionisti seguono
costantemente ogni fase del processo riabilitativo
Portare a termine il percorso
riabilitativo può richiedere dai 3 ai 5 anni. Si tratta di un lasso di tempo
medio/lungo che viene concordato in base ai bisogni e alle risorse psicologiche
individuali.
L’impiego delle attività lavorative –
nell’ambito del programma – aiuta i ragazzi a sviluppare maturità, autonomia,
senso di responsabilità, capacità di realizzazione, rendendoli così
protagonisti e artefici di un nuovo stile di vita. Si tratta di un apporto fondamentale nel processo di cambiamento e di professionalizzazione dell’individuo.
Durante il processo riabilitativo si
privilegiano attività artigianali che,
nella riscoperta della potenzialità, favoriscono
il contatto sociale, instaurano un rapporto produttivo con l’esterno,
oltre a gettare le basi per future opportunità lavorative durante la fase di
reinserimento. Tra i vari impieghi svolti troviamo: mansioni in un’azienda
agricola (allevamento, gestione della cantina, coltivazione vitivinicola),
lavori di falegnameria e restauro, lavori da officina meccanica e da cantiere
edile.
Durante il processo riabilitativo si privilegiano attività artigianali che, nella riscoperta della potenzialità, favoriscono il contatto sociale
Per saperne di più: https://www.lautari.it/
Nessun commento:
Posta un commento